La Cavalcata Storica

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IMG 9920Nardò da sempre è stato centro e fulcro di grandi tradizioni popolari. Purtroppo al giorno d'oggi si rischia, troppo spesso, di vedere definitivamente scolorita e dimenticata la nostra cultura e la nostra storia. 
Proprio per evitare questo gli Amici Museo Porta Falsa hanno ideato e riportato in vita un pezzo di storia della Nardò che ci ha preceduto. LA CAVALCATA STORICA E FIERA DELL'INCORONATA. Si tratta di una rievocazione storica con personaggi in costume, di quanto avveniva realmente nel tessuto urbano Neretino già a partire del 1397. Per la gestione della fiera dell'Incoronata da parte del vescovo veniva investito un canonico come Magister Nundinarum o Mastro Mercato, la cui giurisdizione aveva la durata di nove giorni consecutivi, a partire dal primo sabato di Agosto, e riguardava qualsiasi attività cittadina sia civile che religiosa. Il primo elemento storico è dato dal privilegio concesso da re Ludovico nel 1397, relativo, appunto, alla gestione e alle modalità della FIERA. Pur essendoci documentazione dal 1509 al 1787, per avere un idea organica bisogna rifarsi alla visita pastorale del Vescovo Antonio Sanfelice (1708-1736). In questa è riportata integralmente una lettera-relazione, scritta nel 1638 dal Canonico Cosimo Mega al Vescovo Fabio Chigi (1635-1652) allora vescovo di Nardò non in sede e futuro Papa Alessandro VII.

Così viene descritta la cerimonia:

Verso le 18 (ora vigesima segunda) del primo sabato di Agosto, vigilia della festa della Madonna dell'Incoronata, il Camerlengo, accompagnato dal Sindaco dei nobili, dal Sindaco del popolo, da molti nobili e dal popolo, si reca dal Palazzo di città o dell'università, (ora l'attuale pretura) presso il palazzo Vescovile tra suoni di tamburi e di trombe, cui si uniscono esplosioni d'arma da fuoco della milizia cittadina.

Il Vescovo in Cattedrale, consegna i tre Gonfaloni, dopo averli benedetti, al Sindaco dei Nobili al Sindaco del popolo e al Camerlengo. successivamente il Vescovo consegna lo scettro (baculum) al Mastro Mercato, il quale emana il suo editto di gestione della Fiera.
Si svogle quindi la CAVALCATA, verso la chiesa dell'Incoronata dove ha inizio la Fiera, che nel nono giorno, di domenica, si chiude. I Gonfaloni e lo scettro vengono riconsegnati al Vescovo, in cattedrale dove resteranno in custodia sino al primo sabato di Agosto del successivo anno.

Questo è quanto descritto negli atti.

Il Comitato, pur restando fedele al "fatto" in una libera interpretazione scenografica, ha posto in opera accorgimenti e situazioni efficaci a fini turistici come l'inserimento, fra l'altro, dei vessilli dei pittaci (rioni).